Alabardieri: Guardie Svizzere del Duomo di Monza

Il Corpo degli Alabardieri del Duomo di Monza è una delle istituzioni più antiche e prestigiose della città. La loro storia è indissolubilmente legata a quella del Duomo di Monza, noto anche come Basilica di San Giovanni Battista. Gli Alabardieri nascono come guardie della regina Teodolinda, responsabili della sua personale protezione e della custodia del prezioso tesoro custodito nel primo Oraculum, poi Duomo, fatto costruire dalla regina sulla riva del fiume Lambro.
Il Corpo degli Alabardieri è composto da circa 20 membri che si alternano nel servizio per le varie messe capitolari e celebrazioni liturgiche. Le loro divise, ancora oggi in uso, sono identiche a quelle della metà del XVIII secolo, e lo stesso vale per le armi, alabarda e spada. Il loro ruolo principale è garantire un'ordinata celebrazione del rito liturgico, assicurando il servizio di vigilanza, di accompagnamento e di sicurezza durante le funzioni.
La prima notizia certa e documentata riguardante il Corpo degli Alabardieri risale al 1717, quando la Sacra Congregazione dei riti romana riammise il culto della Corona Ferrea come reliquia della croce di Cristo. Nel manoscritto "Giubili di Monza" si cita la processione indetta il 1º settembre 1718 dall'arciprete Giovanni Lezzeni per celebrare la riammessa ricorrenza del Santo Chiodo. Tuttavia, il primo documento ufficiale riguardante gli Alabardieri risale al 1763, quando i fabbricieri del Duomo si rivolsero all'imperatrice Maria Teresa d'Austria per essere autorizzati a realizzare un'apposita divisa.
Il motto del Corpo degli Alabardieri è "Pro Ecclesia in armis fidei" (A difesa della Chiesa con le armi della fede), e il loro patrono è San Vittore il Moro. Oggi, il Corpo degli Alabardieri del Duomo di Monza è, insieme alle Guardie Svizzere del Vaticano, l'unico corpo armato al mondo a cui è concesso di partecipare in armi a funzioni liturgiche e cerimonie religiose.