Medjugorje: alcuni spunti di riflessione
di Marco Pilotti
Dopo i fasti dell'Illuminismo, le
vicende oscure dei totalitarismi del Novecento, l'entusiasmo della rivoluzione
del Sessantotto e non ultima la dichiarazione della morte di Dio, in una Europa
in pieno processo di secolarizzazione, nel giugno del 1981 sei ragazzi più o
meno adolescenti, in un piccolo paese della Bosnia, affermano di vedere la
Madre di Dio. La notizia di questa apparizione, che inizialmente si presenta
come fenomeno locale, in poco tempo si diffonde in tutto il mondo. In men che
non si dica Međjugorje diventa una delle mete di pellegrinaggio più frequentate
nell'orbe cattolico alla pari di altre gloriose destinazioni, quali Lourdes,
Fatima e San Giovanni Rotondo. Certamente il mondo cattolico non è estraneo a
fenomeni di massa legati ad apparizioni mariane o a luoghi di culto di santi; tuttavia,
il caso Međjugorje assume nel tempo alcune caratteristiche che lo rendono
singolare. Ancora oggi, dopo quasi quarant'anni, la Chiesa fatica a definirne i
contorni, almeno dal punto di vista canonico. Quali sono quindi gli elementi di
criticità che fanno sì che Međugorje non sia assimilabile alle altre
apparizioni e che ne ritardano il riconoscimento ecclesiastico? Proviamo ad
analizzarne alcuni. Senza dubbio tra questi vi è in primo luogo la durata delle
apparizioni. Infatti, al contrario di Lourdes e Fatima, le apparizioni di
Međjugorje non si sono concluse in un arco temporale relativamente breve, ma
sono continuate nel tempo, tanto che ad oggi non sono ancora terminate. In
secondo luogo, vi è Il numero elevatissimo delle apparizioni e la loro
frequenza che per alcuni veggenti è addirittura giornaliera. Il terzo elemento
di criticità riguarda il numero dei messaggi che la Vergine ha affidato ai
veggenti: siamo nell'ordine delle migliaia. Un quarto elemento consiste nel
fatto che il luogo delle apparizioni non è una grotta o un posto ben preciso,
ma la Vergine appare ai veggenti nel luogo dove essi si trovano in ogni angolo
del mondo. Inoltre, i veggenti sono tutti sposati, con prole e conducono una
vita, se così si può dire, normale. Tuttavia, continuano a testimoniare in
varie parti del mondo la loro esperienza, diffondendo i messaggi che la Vergine
affida loro. Quali sono, invece, gli elementi di credibilità? Primo: tutti i
veggenti sono stati sottoposti ad approfonditi esami medici e psicologici, con
esiti sempre a favore della loro integrità psico-fisica. Secondo: in tutti
questi anni i veggenti non si sono mai contraddetti e nelle loro dichiarazioni
non si è trovato mai nulla che non sia conforme alla fede cattolica o altro di
problematico; questo vale anche per i contenuti delle migliaia di messaggi
diffusi. Terzo: secondo molte testimonianze, tra i pellegrini recatisi in
pellegrinaggio a Međjugorje, il numero delle conversioni la conseguente ripresa
di una proficua vita sacramentale è molto elevato. Molte parrocchie hanno
guadagnato una certa vivacità pastorale grazie ai gruppi di preghiera formatisi
dai fedeli di ritorno da Međjugorje.
Quarto: innumerevoli sono state anche le vocazioni sacerdotali o alla vita
consacrata, e la conseguente nascita di ordini religiosi anche laicali come il
caso dell'associazione "Nuovi Orizzonti". Indubbiamente andando nel
dettaglio si potrebbero trovare altri elementi sia a favore che a sfavore. Dal
punto di vista della sociologia della religione, quali sono dunque gli elementi
che rendono interessante Međjugorje? La maggior parte dei pellegrini che vi si
recano rientrano nell'alveo della Chiesa Cattolica, sebbene presentino
caratteristiche differenti tra loro. Si passa dal credente di impostazione più
progressista a quello di estrazione più tradizionale, con tutte le varianti che
stanno nel mezzo. Ciò nonostante, il primo impatto arrivando a Međjugorje è
quello di una Chiesa moderna e vivace. Non è raro incontrare a Međjugorje
manifestazioni attribuibili ai movimenti carismatici pentecostali, quali
preghiere di guarigione con imposizione delle mani, riposo nello spirito,
glossolalia, esorcismi. Le folle oceaniche che invadono il piccolo paese
bosniaco, creando un contrasto che ne esalta la grandezza, assomigliano a
quelle dei grandi raduni dei nuovi movimenti religiosi. La fede è sempre quella
cattolica, ma il luogo della narrazione è altrove, non più solo nella
parrocchia, pur presente in maniera convincente, ma sulla collina delle
apparizioni (Podbrdo), oppure sul monte Krizevac, quale nuovo Carmelo, sul
quale si sale con qualunque condizione atmosferica, possibilmente scalzi al
modo dei penitenti di ogni epoca, o ancora postando davanti alla casa di uno
dei veggenti, aspettando che si affacci dal balcone, quale novello pontefice
capace di mettere in contatto la terra con il cielo. I veggenti, pur nella loro
evidente umiltà e semplicità, sono riconosciuti all'unisono come leader
carismatici del fenomeno e la loro autorità, attribuitagli direttamente dal
cielo a causa delle apparizioni, come la loro credibilità da parte dei
pellegrini, è fuori discussione; di chi in futuro assumerà la leadership al
posto degli attuali veggenti è prematuro parlarne, ma è sicuramente argomento
di interesse sociologico nell'ottica weberiana tra momento creativo e momento
organizzativo. L'interesse che il Santo Padre Papa Francesco ha manifestato nei
confronti di Međjugorje, inviando un visitatore apostolico, fa presagire che la
questione non sia di poco conto. Paradossalmente d'altro canto negli stessi
pellegrini non è improbabile trovare atteggiamenti di pietà popolare più
tradizionali, come il ricevere l'Eucaristia devotamente in ginocchio e
necessariamente in bocca, l'uso del velo da parte delle donne, preghiere in
latino, e un deciso ritorno della prassi del digiuno due volte alla settimana a
pane e acqua. Un altro aspetto che avvicina Međjugorje ai nuovi movimenti
religiosi è senza dubbio il sapore apocalittico di molti messaggi e anche un
certo grado di esclusività; il fedele di Međjugorje percepisce di essere un
eletto chiamato a far parte di un esercito soprannaturale al servizio della
"Gospa" (così è chiamata la Madonna dai pellegrini più devoti). Tra i
detrattori non mancano coloro che definiscono Međjugorje una setta. Vediamo dal
punto di vista della Sociologia della religione come affrontare il problema,
secondo le definizioni usate da Weber e Ttroeltsch per descrivere le categorie
chiesa e setta. Međjugorje soddisfa tutti i criteri della categoria chiesa, ma
in varia misura anche alcuni della categoria setta, come ad esempio:
esclusività, doni e virtù particolari, separazione o rifiuto del mondo esterno.
Molti frequentatori di Međjugorje ritengono altresì che ci troviamo "negli
ultimi tempi" e che la salvezza finale sia strettamente legata alla
rivelazione di dieci segreti: questo è un forte elemento di coesione tra i
fedeli, i quali messaggio dopo messaggio ne attendono la rivelazione ultima.
Alla luce di quanto analizzato, per valutare correttamente il fenomeno
Međjugorje ho considerato due fattori. Il primo è l'esperienza diretta:
Ho verificato di persona che molte affermazioni su Međjugorje non
corrispondevano alla realtà, come ad esempio il fatto di trovarsi in un
contesto di fanatismo o isteria religiosa collettiva. Ho invece constatato che
il tutto si svolge in un clima di pace e tranquillità; anche davanti a presunti
fenomeni soprannaturali, come il famoso "sole che gira" , la gente
rimane composta. Il secondo fattore è la distinzione tra il caso Međjugorje in
sé e il fenomeno Međjugorje raccontato e vissuto. Dal mio punto di vista il
caso Međjugorje in sé è molto semplice e definito. La Madonna è apparsa ai
veggenti, ha dato loro dei messaggi che essenzialmente sono un invito alla
preghiera rivolto a tutti. Nei messaggi non si trova nulla di nuovo o di
diverso rispetto ai contenuti tradizionali della fede cattolica, casomai una
sorta di invito accorato a metterli in pratica. Međjugorje è una
"normale" parrocchia nella quale alcuni fedeli dicono di vedere la
Madonna e per questo motivo milioni di fedeli vi si recano, rendendo quindi
necessaria una pastorale straordinaria. Dall'altra parte assistiamo al fenomeno
Međjugorje così come viene vissuto e raccontato. Il pellegrino o il gruppo
organizzato, una volta arrivati a Međjugorje tendono a vivere la loro
esperienza secondo la propria spiritualità. Ad esempio, un gruppo del
Rinnovamento Carismatico pregherà in lingue, un altro invece dirà il rosario in
latino. Al proprio ritorno il racconto dell'esperienza vissuta passerà
necessariamente da questi filtri creando quindi un' immagine poliedrica e molto
varia del fenomeno.
