Monza dedicherà una strada a Enzo Tortora: il sì all’unanimità

Il Consiglio Comunale di Monza ha deciso all'unanimità di dedicare una strada, un parco o un edificio a Enzo Tortora, riconoscendo il suo ruolo come simbolo di giustizia e dignità. La mozione, presentata dal consigliere Andrea Arbizzoni, è stata approvata con il sostegno di tutte le forze politiche, sottolineando l'importanza di ricordare una figura che ha pagato un prezzo altissimo per un errore giudiziario.
Enzo Tortora, figura iconica della televisione italiana, è stato protagonista di una delle vicende giudiziarie più controverse e drammatiche della storia del nostro Paese. Arrestato nel giugno 1983 con l'accusa di associazione camorristica e traffico di droga, Tortora ha vissuto sette mesi di carcere, segnati da un'ingiustizia che avrebbe lasciato un segno indelebile nella sua vita e nella memoria collettiva.
La condanna a dieci anni, emessa nel settembre 1985, fu un colpo devastante per Tortora, che si trovò al centro di un vortice mediatico e giudiziario. Tuttavia, la sua assoluzione nel 1986 dalla Corte d'Appello di Napoli, confermata dalla Cassazione nel 1987, rappresentò una vittoria tardiva ma significativa per la giustizia. La frase "Dove eravamo rimasti", pronunciata al suo ritorno in televisione, è diventata un simbolo di resilienza e dignità.
La vicenda di Tortora ha sollevato interrogativi profondi sul sistema giudiziario italiano e sul ruolo della stampa, spesso accusata di aver contribuito alla sua demonizzazione. La sua storia, raccontata nel libro "Quando l'Italia perse la faccia" dall'avvocato Raffaele Della Valle, continua a essere un monito contro gli errori giudiziari e un tributo ai valori di verità e giustizia.
Enzo Tortora è morto nel 1988, ma il suo ricordo vive ancora oggi, alimentato da testimonianze e riflessioni che ne celebrano la dignità e il coraggio. La sua esperienza rimane un punto di riferimento per chi lotta contro le ingiustizie e per un sistema giudiziario più equo e umano.